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Trattamento conservativo delle complicanze protesiche

Abbinante M, Rossanese M, Giannarini G, De Giorgi G, Ficarra Vincenzo – Azienda Ospedaliero-Universitaria Santa Maria della Misericordia – SOC Urologia – Udine

Casi Clinici

 

 

Paziente di 73 anni
Sottoposto nel 2007 a prostatectomia radicale retropubica per adenoca della prostata pT3N0 (iPSA 10 ng/ml). Successiva importante incontinenza urinaria prevalentemente da sforzo con l’impiego di 10-12 pads/die.
Sottoposto nel 2008 ad incisione endoscopica di stenosi del neocollo vescicale con consensuale posizionamento di 2 protesi Pro-ACT.
Sottoposto nel marzo 2009 per persistenza dell’incontinenza urinaria al posizionamento di una terza protesi Pro-ACT a destra senza beneficio.

A fine 2009 per una ripresa biochimica di malattia è stato sottoposto a RT di salvataggio sulla loggia.
Nel maggio 2010 nuovo intervento per incisione endoscopica di recidiva di stenosi del neocollo vescicale.
Nel luglio 2010, per un netto peggioramento dell’incontinenza urinaria, è stato sottoposto ad impianto di Sfintere Artificiale AMS800, lasciando in sede le Protesi Pro-ACT.

Nel febbraio 2011 a seguito di episodio di macroematuria è stata eseguita una uretrocistoscopia, nel sospetto di erosione uretrale con esito negativo per lesioni della mucosa dell’uretra.
Ai controlli di follow-up il paziente ha continuato a lamentare una persistente incontinenza residua con l’utilizzo di circa 3 pads/die.

Nel gennaio 2014 a seguito della comparsa di pollachiuria e stranguria associata a segni di flogosi a livello perineo-scrotale, nella sede di impianto del port di una delle protesi Pro-ACT di destra, è stato avviato a terapia antibiotica. Al controllo ecografico sospetta presenza del palloncino Pro-ACT nel lume vescicale. Eseguita una uretrocistoscopia con la conferma di erosione della protesi Pro-ACT in sede uretrale, sul versante destro del neo-collo vescicale, con la protesi prospiciente nel lume vescicale (disponibile video).

Sottoposto ad intervento di asportazione delle 3 protesi Pro-ACT e delle componenti dello sfintere artificiale. Intraoperatoriamente la breccia uretrale non è stata suturata per la sua posizione estremamente posteriore e profonda in sede di anastomosi. Il paziente è stato trattato con il posizionamento di catetere epicistostomico ed un catetere transuretrale posizionato su guida.

E’ stata eseguita una uretrocistoscopia di controllo a circa 1 mese dall’intervento con riscontro di riepitelizzazione della breccia uretrale in una quasi risoluzione completa della breccia. In tale occasione è stato rimosso il catetere epicistostomico e lasciato in sede il solo catetere transuretrale.

E’ stata eseguita una uretrocistoscopia di controllo a distanza di circa 3 mesi dalla precedente con riscontro di completa riparazione della breccia. In tale occasione si è rimosso il catetere vescicale.

E’ stata eseguita una uretrocistoscopia di controllo a distanza di circa 2 mesi dalla rimozione del catetere con conferma della completa risoluzione del quadro con tessuto soffice ed elastico e mucosa rosea in assenza di stenosi.

Il paziente lamenta una incontinenza urinaria completa, ma non è disponibile ad alcun ulteriore trattamento.

30 Gennaio 2017