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Problematiche urologiche “esasperanti” in una giovane donna

Buongiorno Dottori.

Vi ringrazio in anticipo per la pazienza di leggere la mia storia complessa, che cercherò di riassumere il più possibile.

 30 anni, non fumo e non bevo, no caffè. 2 interventi di endometriosi 4 stadio (2018 e 2019), diffusa anche alla plica vescico-uterina. Dal 2018 problemi minzionali di tipo irritativo (senso di incompleto svuotamento ma con flusso agevole, nicturia, urge-incontinence occasionale, pollachiuria/poliuria), con recente peggioramento della sintomatologia che però scompare nel periodo mestruale (cicli regolari, virgo).

 Diario di 15 minzioni di 130-200 ml al giorno (FN 4-6 con 200-300ml), diuresi di circa 3 lt, assunzione acqua giornaliera compresa tra 1 ed 1,02 litri max. Urinocolture sempre negative e cistoscopia con biopsia, negativa per endometriosi vescicale.

 Ne derivano riposo inadeguato, problemi di relazione familiare, necessità di indossare continuamente assorbenti (anche se la maggior parte di cotone), che a loro volta causano continue irritazioni vaginali che lo scorso anno non avevo.

 Il recente esame urodinamico fa solamente riferimento ad un lieve prolasso anteriore (non rilevante) e a un’ ostruzione funzionale che sembra essere influenzata da fattori emotivi e da un ipertono del pavimento pelvico, frequente in donne con alle spalle tanto dolore pelvico e precedenti interventi a livello uro-ginecologici (secondo il medico spesso questa contrattura cronica del pavimento pelvico trae origine da un “errato modo di canalizzare l’ansia”-a tal proposito mi vengono consigliati: miorilassante e terapia ansiolitica). Purtroppo non sono riuscita a rilassarmi e a mingere correttamente, tanta era la tensione-dovuta al mio vaginismo- e il dolore sproporzionato per il catetere, così il flusso è risultato ridotto e difficoltoso, l’opposto di ciò che avviene nel quotidiano, dove invece ho difficoltà a frenarlo.

 La ginecologa mi suggerisce per telefono, in attesa della visita che non sarà a breve, una cistoscopia in anestesia con idrodistensione per escludere una cistite interstiziale; riabilitazione perineale ed eventualmente instillazioni di tossina botulinica o acido ialuronico in caso di conferma istologica. Pensate possano giovarmi?

Ringrazio dell’attenzione e porgo distinti saluti,

 

Buonasera,

in merito alla sua situazione sarebbe importante sapere se l’esame urodinamico che ha eseguito fosse con Elettromiografia o meno. Se fosse senza elettromiografia andrebbe ripetuto con elettromiografia per escludere appunto definitivamente una dissinergia vescico-sfinterica. Data la storia di endometriosi, la cistoscopia che le consigliano risulta utile, in quanto oltre ad escludere una cistite interstiziale. potrebbe anche escludere una endometriosi vescicale. Se venisse poi confermata una delle diagnosi suddette si deciderà l’approccio terapeutico migliore da eseguire, che, nel caso di cistite interstiziale, può consistere anche nelle terapie da lei indicate

Speriamo di esserLe stati utili,

Cordiali Saluti,

Dott. Simone Morselli

Dott. Vincenzo Li Marzi

26 Agosto 2020