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Mia mamma, di 65 anni di età, quindici giorni fa ha subito un intervento chirurgico per via vaginale a causa di un prolasso di quarto grado con asportazione dell’utero. Dall’intervento non sente più lo stimolo di fare pipì, quindi non avverte quando la vescica è piena, di conseguenza si verificano perdite di urina durante il giorno ad ogni minimo movimento. Durante la notte deve andare, di sua volontà, in bagno ogni ora e mezza o ogni due ore, altrimenti perde tutta l’urina senza neanche avvertirne la fuoriuscita, non potendo così arrestare la perdita. A cosa è dovuto ciò, visto che prima dell’intervento non aveva problemi di incontinenza? E’ un problema che si può risolvere? Come ? Grazie.

65-74 anni Femmina

Incontinenza

 

 

Mia mamma, di 65 anni di età, quindici giorni fa ha subito un intervento chirurgico per via vaginale a causa di un prolasso di quarto grado con asportazione dell’utero. Dall’intervento non sente più lo stimolo di fare pipì, quindi non avverte quando la vescica è piena, di conseguenza si verificano perdite di urina durante il giorno ad ogni minimo movimento. Durante la notte deve andare, di sua volontà, in bagno ogni ora e mezza o ogni due ore, altrimenti perde tutta l’urina senza neanche avvertirne la fuoriuscita, non potendo così arrestare la perdita. A cosa è dovuto ciò, visto che prima dell’intervento non aveva problemi di incontinenza? E’ un problema che si può risolvere? Come ? Grazie.

 

Gentile signora, possono esistere diversi motivi per cui sua madre accusa questi sintomi dopo l’intervento ma in ogni caso 15 giorni soli di distanza dalla procedura chirurgica sono troppo pochi per potersi esprimere perché i disturbi potrebbero essere anche temporanei e risolversi spontaneamente. Anche una semplice infezione delle vie urinarie potrebbe portare ad avere questo quadro. Inoltre è frequente che una correzione chirurgica di un prolasso vaginale così importante possa slatentizzare una incontinenza urinaria da sforzo cosiddetta occulta, cioè che esisteva già prima dell’operazione ma che era mascherata dall’ostacolo meccanico del grosso ingombro vaginale. In ogni caso ora è troppo presto per fare accertamenti invasivi e potrebbe essere utile solo eseguire una urinocoltura. Se il problema persistesse per 2-3 mesi, allora potrebbe essere indicato eseguire esami strumentali come l’urodinamica e la cistografia minzionale o, ancor meglio, la videourodinamica.

1 Febbraio 2017