V.E. femmina 60 anni
Motivo dell’invio da parte del MMG
Lamenta da circa 6 mesi incontinenza urinaria da sforzo (usa 1 pad al giorno)
Raccolta anamnestica
A. Fisiologica: Peso 60 Kg, altezza 157 cm, BMI= 24.3
A. Ostetrica: 2 gravidanze a termine, 2 parti naturali (peso max neonato 3,17 kg), non incontinenza in gravidanza né nel puerperio
A. Ginecologica: menopausa dall’età di 49 anni , mai eseguita terapia ormonale sostitutiva
A. Patologica remota: silente
Esame obiettivo
Apparato genitale interno regolare. Non prolasso. Contrazione perineale: entità 2/5, durata 2”, simmetrica. Pad test 10 gr. ICIQ-SF: 9. Stress test positivo.
Esame urine
Chimico-fisico negativo
Colturale negativo
Uroflussimetria
Qmax 27.8 ml/s con Vol svuotato 234 mL RPM nullo. Non è in grado di interrompere il mitto.
Diagnosi clinica
Incontinenza urinaria da sforzo, deficit muscolare pavimento pelvico.
Indicazione terapeutica
Viene posta indicazione al trattamento di stimolazione magnetica perineale: 18 sedute.
Risultati
Dopo la riabilitazione si obiettiva buona contrazione del piano perineale (ampiezza 4/5 durata 5’’) e la paziente è in grado di interrompere il mitto. Buona la continenza (non usa più pad). PAD test: assorbente asciutto. ICIQ-SF: 2
Commento
I dati clinici al termine della valutazione iniziale depongono per una incontinenza da sforzo isolata verosimilmente dipendente da deficit muscolare (difetto intrinseco), anche in assenza di una valutazione della mobilità dell’uretra. In ogni caso la riabilitazione del pavimento pelvico rappresenta il trattamento di prima linea che – secondo le linee guida – deve sempre essere offerto prima di un trattamento chirurgico. Nel caso in oggetto la riabilitazione del pavimento pelvico è stata eseguita – attraverso una apposita poltrona – mediante la generazione di un campo magnetico che provoca la contrazione passiva della muscolatura del pavimento pelvico. Complessivamente la stimolazione magnetica perineale è una metodologia non invasiva, ben tollerata e con un discreto grado di efficacia.