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Dolore minzionale post TURP

Gentili Esperti,

sono stato operato di TURP e dimesso dopo ben otto giorni di ricovero con catetere per un sanguinamento prolungato. Il catetere è stato poi rimosso dopo altri due giorni.

Dopo un iniziale benessere durato circa due giorni ho dovuto riposizionare il catetere per minzione difficoltosa.

Quindi dopo altri 4 giorni è stato fatta una nuova rimozione del catetere, assieme ad una terapia antibiotica e antinfiammatoria, ma la minzione è rimasta sempre difficoltosa e dolente nel tratto inziale dell’uretra a livello del meato. Ancora oggi, dopo circa 7 settimane, il dolore minzionale permane e si e’ localizzato a livello del perineo.

E’ stata anche sondata l’uretra con un catetere per verificare la pervieta’ della stessa ed è stato notato solo un lieve ostacolo, superato col catetere, a livello del meato

Sono tuttora sotto terapia cortisonica, ma la sintomatologia non scompare .

Ho eseguito un esame urine con urinocultura in terza settimana con esito positivo, per cui ho eseguito per 7 giorni Ciproxin 500mg 2 volte al dì.

Sono in attesa di rifare l’urinocoltura.

Il dolore alla minzione persiste sempre a livello del perineo, e ho la sensazione di avere esitazione.

Ho ora anche lo stimolo ad urinare di notte, che prima dell’intervento non avevo.

Chiederei un parere su come sta evolvendo il mio postoperatorio e se devo eseguire ulteriori indagini.

Grazie

 

Buonasera,

i sintomi che ci descrive sembrano principalmente di natura irritativa (nicturia, bruciore e frequenza), anche se sono associati ad alcuni sintomi di svuotamento (esitazione). Una componente di irritazione in seguito ad un intervento endoscopico alla prostata, soprattutto se come il suo si è complicato per sanguinamento, nuova cateterizzazione e infezione delle vie urinarie, è normale fino a circa 3 mesi dall’intervento. Questo permanere dei disturbi è dovuto alla riepitelizzazione della loggia prostatica dove è avvenuta la resezione. Ovviamente bisogna aspettare l’esito della terapia antibiotica e dell’urinocoltura successiva per valutare se la sintomatologia non scomparisse con la risoluzione dell’infezione delle vie urinarie.

Se la situazione dovesse perdurare e l’urinocoltura fosse negativa, andrebbe eseguita a distanza una uroflussometria con residuo post minzionale, per valutare oggettivamente il flusso urinario, anche per il rischio di stenosi uretrale o di sclerosi del collo vescicale.

Speriamo di esserLe stati utili,

Cordiali Saluti,

Dott. Simone Morselli

Dott. Vincenzo Li Marzi

26 Agosto 2020