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Vescica pigra e la paura dell’autocateterismo

 Buonasera dottore, scrivo da Roma per conto di mia figlia di 25 anni alla quale è stata diagnosticata una vescica “pigra” con difficoltà di svuotamento completo. Già effettuata cistoscopia e esame urodinamico. Ha già avuto due volte una pielonefrite. Le è stato consigliato di praticare l’autocateterismo ma vista l’invasività del mezzo la ragazza lo rifiuta. E’ possibile indicare un centro specializzato per la cura di tale patologia con metodi meno pesanti? Ringrazio anticipatamente.

Gent.mo, la terapia riabilitativa standard, riconosciuta essere la più sicura e meno invasiva, nei pazienti affetti da ritenzione urinaria parziale o completa è il cateterismo ad intermittenza. Il corretto svuotamento della vescica in tempi programmati al fine di evitare sovradistensioni vescicali è senz’altro la prima terapia per il possibile recupero della funzione contrattile della vescica. Successivamente, in casi indicati, si può tentare un trattamento di neuromodulazione al fine di migliorare e/o risolvere la ritenzione urinaria. So che per molti pazienti, soprattutto con sensibilità conservata la fase di accettazione risulta essere problematica e difficile, ma è senz’altro una tappa fondamentale del percorso riabilitativo.

Dott.ssa Stefania Musco, urologo