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Ho un’areflessia vescicale verosimilmente secondaria a neuropatia diabetica portatrice di catetere a permanenza da circa un anno, dilatazione uretrale (1983) per stenosi del meato uretrale esterno (in seguito minzione regolare) mielopatia cervicale da ernia discale: mi hanno detto che l’unica soluzione possibile al mio problema è il cateterismo ad intermittenza. C’è un’altra possibilità se mi reco ad un centro di unità spinale?

55-64 anni Femmina

Cateterismo

 

 

Ho un’areflessia vescicale verosimilmente secondaria a neuropatia diabetica portatrice di catetere a permanenza da circa un anno, dilatazione uretrale (1983) per stenosi del meato uretrale esterno (in seguito minzione regolare) mielopatia cervicale da ernia discale: mi hanno detto che l’unica soluzione possibile al mio problema è il cateterismo ad intermittenza. C’è un’altra possibilità se mi reco ad un centro di unità spinale?

 

Il cateterismo ad intermittenza è senz’altro il primo step riabilitativo in caso di mancato e/o incompleto svuotamento vescicale ed è da preferire alla gestione a lungo termine con cateterismo a permanenza, in quanto quest’ultimo è associato a maggiori complicanze quali ad es. infezioni urinarie, calcolosi, lesioni delle mucose genitali da decubito. La presenza del catetere a permanenza può inoltre influenzare negativamente la qualità di vita, limitando le normali attività quotidiane. Esistono varie terapie che possono essere proposte nel caso di ritenzione urinaria non ostruttiva, anche nei pazienti neurologici in associazione al cateterismo. Pertanto le consiglio di consultare un reparto di neuro-urologia per discutere del suo caso nello specifico e valutare le eventuali opzioni terapeutiche.

2 Febbraio 2017