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Ho subito prostatectomia radicale nel 2007; nel 2009 ho eseguito 28 sedute di radioterapia; nel 2014 stenosi dell’anastomosi e da allora incontinenza totale anche di notte. Ho solo 58 anni…. e sono devastato. Ho sentito parlare di cellule autologhe prelevate dal grasso addominale che impiantate danno se non una soluzione completa un grande beneficio. Sapete dirmi qualcosa? Lo sfintere artificiale mi fa paura per la sua invasività. I pro act possono non funzionare nei radiotrattati. Cosa come gli sling, vero? Grazie per l’attenzione

55-64 anni Maschio

Incontinenza

 

 

Ho subito prostatectomia radicale nel 2007; nel 2009 ho eseguito 28 sedute di radioterapia; nel 2014 stenosi dell’anastomosi e da allora incontinenza totale anche di notte. Ho solo 58 anni…. e sono devastato. Ho sentito parlare di cellule autologhe prelevate dal grasso addominale che impiantate danno se non una soluzione completa un grande beneficio. Sapete dirmi qualcosa? Lo sfintere artificiale mi fa paura per la sua invasività. I pro act possono non funzionare nei radiotrattati. Cosa come gli sling, vero? Grazie per l’attenzione

 

Gentile Signore, l’incontinenza urinaria temporanea o permanente è un evento avverso che può sopraggiungere dopo intervento di prostatectomia radicale, con un’incidenza compresa tra il 5 il 45 % ad un anno dall’intervento chirurgico. Quando poi alla chirurgia si aggiunge la radioterapia, le disfunzioni minzionali sicuramente si aggravano peggiorando ancora di più la qualità della vita dei soggetti sottoposti a tali trattamenti. Nel caso specifico si tratta di incontinenza totale diurna e, aggravante maggiore, anche notturna. Esistono ad oggi varie soluzioni terapeutiche, ma prima di cercare il provvedimento terapeutico più indicato, tenuto conto della pregressa radioterapia e della stenosi dell’anastomosi, riterrei opportuno effettuare un corretto inquadramento clinico del basso tratto urinario. In particolare una valutazione funzionale con esame urodinamico ed una uretrocistoscopia per escludere la presenza di una vescica iperattiva, di stenosi recidive e per una valutazione del residuo post minzionale. Per quanto riguarda l’utilizzo dei materiali iniettabili per la correzione dell’incontinenza, negli anni sono state utilizzate varie sostanze (teflon, grasso autologo, silicone, collagene bovino , carbonio pirolitico etc….), ma il basso tasso di efficacia e di durata nel tempo ne hanno limitato notevolmente l’indicazione!!!! Il posizionamento invece di uno sling, non necessariamente controindicato dopo radioterapia, o di uno sfintere artificiale, ritenuto oggi il gold standard per l’alta percentuale di successo (51-91%) nel ripristino della continenza urinaria se correttamente posizionato, potrebbero migliorare o risolvere il fastidioso disturbo specialmente in soggetti giovani e motivati. Cordialmente

31 Gennaio 2017