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Cordoglio per la scomparsa del Prof. Mario Patricolo

In ricordo

Mario Patricolo

Roma 30 giugno 1963 – Abu Dhabi 19 ottobre 2019

Il nostro amico Mario Patricolo ci ha lasciati recentemente, a causa di una malattia molto aggressiva , con la quale aveva già lottato e che  purtroppo alla lunga ha avuto la meglio su di lui.

Conoscevo Mario sin dall’infanzia, essendo i nostri genitori amici e colleghi: anche noi negli anni simao stati amici e colleghi, incrociandoci ogni tanto dal punto di vista professionale, sempre vicini dal punto di vista umano , probabilmente per le tante cose in comune.

Definirei Mario un chirurgo di altri tempi: un gentiluomo,  amante della arte medica e chirurgica, colto, curioso, pieno di interessi al di fuori del lavoro. Una persona buona, generosa, amante della vita è delle sue bellezze, in tutte le sue espressioni, una persona semplice, diretta e senza costrutti, perché non ne aveva bisogno.

Nato da una nobile famiglia palermitana ( gli piaceva spesso ricordare lo stemma nel vecchio palazzo di Famiglia, non per orgoglio aristocratico, ma per quel senso di appartenenza, delle radici, quello che i tedeschi definirebbero “Heimat”) era naturalmente educato, dove i suoi modi talvolta spavaldi o burberi, erano dettati dalla difficoltà di controntarsi con chi era inutilmente arrogante o aggressivo, e nascondevano fragilità e sensibilità enormi.

Alla sua famiglia  doveva anche quella cultura chirurgica, che aveva respirato sin da bambino. Suo padre, Angelo, è stato uno dei più bravi neurochirurghi italiani, e a suo  padre doveva quel rigore nello studio e nel lavoro, rigore che lo ha contraddistinto in tutta la sua vita , anche negli ultimi giorni, quando in maniera  asettica,  comunicava a tutti il suo bollettino medico , con una lucidità e metodologia impressionanti.

Mario aveva studiato Medicina a Roma, e qui si era specializzato in Chirurgia Pediatrica.  Aveva iniziato la sua carriera presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove ci ritrovammo , oramai adulti , entrambi in Urologia, entrambi con la passione della Urologia Funzionale.

Cosa rappresentava per lui  questa scelta: la possibilità di esercitare non solo come chirurgo, ma anche come clinico e ricercatore. Pensare e operare in un settore in costante evoluzione tecnologica.

Si era interessato tra i primi alla chirurgia fetale , e poi amante delle innovazioni si era dedicato alle metodiche mini-invasive in Urologia, in  particolare modo  alle tecniche miniinvasive  e per la correzione del reflusso vescico-ureterale e all’utilizzo dei bulking per l’incontinenza nel bambino.

La Neurologia però era dentro di lui, e   era destino che negli anni si dedicasse sempre di più alla vescica neurologica ed alle problematiche correlate, come la spina bifida.

Amava il lavoro di gruppo, il team multidisciplinare, e gli piaceva confrontarsi, apprendere dagli altri specialisti e dagli altri professionisti. Considerava imprescindibile un approccio olistico, mettendo il bambino al centro, lavorando in gruppo con psicologi, nurse, uroterapiste, etc. Questo metodo di lavoro lo applicava su tutte le patologie, chirurgiche e non, avendo una visione del paziente non solo come da chirurgo specialista, ma a tutto tondo: si prendeva cura dei suoi bambini in sala operatoria ma anche dopo, preoccupandosi di organizzare tutte le cure successive necessarie. Si è molto occupato delle problematiche urologiche nei bambini con sindrome di Down, degli esiti di paralisi cerebrali infantili, di tutti quei bambini che gli anglosassoni definiscono” children con special needs”, che per tanto tempo sono stati da noi urologi trascurati.

Ancora aveva capito da subito l’importanza del transitional care per la continenza.

Nel 2004, per motivi famigliari, si trasferì prima a Londra dove lavorò sino al 2007, e poi negli Emirati Arabi, dove ha lavorato sino a ieri.

Mario Patricolo era Senior Consultant Pediatric Urologist e Direttore Sanitario alla  Mediclinic Al Noor Hospital, Abu Dhabi . Rappresentante per il Medio Oriente dell’International Children Continence Society dal 2010, Rappresentante per i paesi del Golfo della World Federation of Neurorehabilitation (WFNR) dal 2011 nonché Chairman del gruppo di lavoro per la Continenza.

Il senso dell’appartenenza, delle origini, era fortissimo in lui. Come poteva tornava in Italia  e negli anni ha invitato tanti di noi a partecipare a corsi, convegni, congressi internazionali ad Abu Dhabi e Dubai, e seppur lontano è  sempre stato in costante contatto con noi della SIUD, volendo condividere con i suoi amici i suoi successi professionali, la sua vita .Francesco Cappellano aveva raccolto il suo invito e lo aveva seguito. Franco gli e’ stato vicino sino alla fine, come un fratello, forse di più.

Mario aveva organizzato per Dicembre un corso ICS ad Abu Dhabi, proprio sul transitional care, e con Franco porteremo avanti questo progetto, nel suo ricordo .

Con Mario abbiamo lavorato insieme per nove anni nel Children’s Committee dell’ICS, dove da quest’anno aveva preso il mio posto come Chair.  Era apprezzato e stimato da tutti.

In questi giorni ho letto tantissimi messaggi di suoi colleghi, amici, di ogni continente: tutti concordi nel lodare le sue doti umane e professionali. Questo mi ha fatto molto piacere, non solo come amico, ma come collega: un italiano che era riuscito a farsi apprezzare molto all’estero, anche in realtà non facili, diverse per cultura, religione, etc..

Mario lascia quattro figli e la sua amata moglie Karen.

A loro va il nostro pensiero, con tanto affetto.

Giovanni Mosiello