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IL PUNTO DI VISTA DI Sandro Sandri, past-president della SIUD, Direttore U.O. Urologia e Unità Spinale, Ospedale “G. Fornaroli”, Magenta (MI)

Il punto di vista di

 

 

Arrivare alla Presidenza della SIUD dopo numerosi anni di militanza prima come Socio e poi come Consigliere è una soddisfazione incommensurabile.

 

L’esperienza di Socio per oltre 10 anni mi ha permesso di conoscere la vivacità di una Società nuova e animata soprattutto da giovani pieni di entusiasmo per un mondo nuovo, quello dell’Urologia Funzionale, tutto da esplorare. Anche la Società, fin dai suoi primi passi, si è rivelata diversa dalle altre per la lungimiranza dei fondatori che già allora l’aprivano alla multidisciplinarietà.

 

Storica, per le consuetudini dei congressi italiani, fu poi la svolta verso la composizione delle sessioni congressuali con i soli contributi pervenuti spontaneamente e valutati anonimamente, sulla scia di quanto già avveniva nella Società Internazionale di riferimento: l’International Continence Society, ai cui congressi solo pochi, ma appassionati, ogni anno si ritrovavano.

 

La partecipazione nel Direttivo della SIUD come Consigliere, Segretario di Sezione, Coordinatore GIR per la Lombardia e Segretario è durata ben 12 anni. Un’esperienza che mi ha permesso di conoscere fino ai minimi dettagli i meccanismi di organizzazione e di graduale rinnovamento della Società e di partecipare a numerosi eventi di confronto con le altre Società e le istituzioni.
La Vicepresidenza è stata per me un’ulteriore fase di approfondimento conoscitivo della Società; in particolare attraverso uno studio approfondito dello Statuto e del Regolamento che, su intuito dell’allora Presidente, richiedeva una revisione per meglio affrontare alcune difficoltà sorte negli ultimi anni vista l’evoluzione dei tempi.

 

Questo approfondimento mi ha consentito di arrivare alla Presidenza con un bagaglio di conoscenze che mi ha permesso di affrontare e prevenire difficoltà che normalmente insorgono in periodi di rapido rinnovamento e conseguente adattamento alle nuove realtà dettate dal nuovo Statuto, dal nuovo Regolamento e dalle nuove regole cui le Società scientifiche hanno dovuto recentemente adeguarsi soprattutto in tema di ECM e di conflitto di interessi.

 

Oltre al proseguimento della collaborazione con le Società scientifiche italiane affini attraverso partecipazioni ai reciproci congressi, le migliorate disponibilità economiche hanno consentito di aumentare il nostro coinvolgimento internazionale con il proseguimento dell’affiliazione e l’ulteriore avvicinamento all’ICS mediante la pubblicazione degli abstract dei lavori inviati spontaneamente al congresso nazionale e valutati anonimamente sulla rivista ufficiale dell’ICS, la NeuroUrology & Urodynamics, che è diventata anche la nostra rivista ufficiale con importanti ripercussioni positive sulla qualità e quantità delle presentazioni al Congresso.

 

Inoltre, il Congresso è diventato un’occasione per valorizzare il lavoro dei più giovani mediante l’organizzazione di un’apposita Sessione di poster della durata di un’ora dedicata agli specializzandi. Sono state istituite ufficialmente le Commissioni per approfondire le diverse attività in cui si è via via ampliato l’interesse della nostra Società ed è stata stimolata la formazione di gruppi di studio scientifici per mettere a punto migliori strumenti di lavoro quotidiano o instaurare studi multicentrici o creare linee guida. Questi rappresentano gli scopi principali cui è finalizzata la nostra Società come Statuto e Istituzione riconosciuta. Il riconoscimento istituzionale della nostra società è stato, infatti, un altro traguardo raggiunto in sintonia con la nostra efficiente Amministrazione.

 

Altri obiettivi ci aspettano a questo riguardo, quali l’accreditamento presso il Ministero della Salute, a cui spero di poter arrivare in qualità di Past President valendomi dell’esperienza acquisita e in sintonia con il Presidente e il Vice-Presidente per un adeguato avvicendamento delle cariche direttive.

 

Non potrò fare a meno anche in futuro di far parte della SIUD, per la quale mi sento in dovere di rimanere a disposizione per il riconoscimento di aver accompagnato tutta la mia vita professionale e aver permesso ai più giovani e più meritevoli di potersi esprimere e confrontarsi in una sana palestra culturale, di cui il nostro Paese sente il bisogno, soprattutto in questo periodo, per potersi riscattare agli occhi del mondo.