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Sclerosi del collo vescicale

Gentile Dottoressa, ho 38 anni e sono affetto da sclerosi del collo vescicale, con ogni probabilità congenita. Ne ho sofferto fin dal 1999, da tenera età, anche se allora una semplice indagine endoscopica allargò di poco il collo e mi permise di vivere sostanzialmente bene fino al 2005. Nel 2008 il primo ma leggero intervento TUIL con laser Holmio a ore 7 ripetuto con laser Tullio sullo stesso punto nel 2010. Per qualche periodo sono stato abbastanza bene ed ho smesso di assumere farmaci. Poi ho ripreso terapia alfalitica assumendo quotidianamente Xatral (come già per molti anni) e traendone relativo beneficio ma negli ultimi mesi del 2016 è stata necessaria una nuova incisione. Il chirurgo ha deciso di incidere nuovamente sempre sullo stesso punto, sulla stessa cicatrice, questo a novembre 2016. A distanza di oltre un mese avverto un miglioramento complessivo soddisfacente: l’impellenza forte degli ultimi periodi è solo un ricordo; il dolore pelvico uniforme e irradiato a livello inguinale e muscolare anche. C’è un neo però a questo intervento. Essendo stata la terza incisione sempre a destra, ad ore 7, dalla parte destra del corpo avverto una grande leggerezza e facilità estrema d’urinare, né avverto lo stimolo se non in tempi assolutamente lunghi e a vescica ben piena. A sinistra invece il problema sembra cambiato poco. La sensazione più fastidiosa è quella di una massa congesta di tessuti fibromatosi localizzati a livello dell’uretere e dell’osso iliaco – e, con il passare delle ore verso sera, maggiore appesantimento con pulsazione del cuore in quel punto. Allevio queste sensazioni fastidiose e occlusive (solo ed esclusivamente dal lato sinistro) assumendo del Valtrax. Ma è chiaramente un beneficio temporaneo perché credo si tratti di una asimmetria strutturale. Ecografie renali, vescicali e addominali comunque non rilevano significativi problemi; il getto urinario – per via della terza incisione a destra – è tutto sommato buono e la vescica regolare, niente calcoli, regolare tutta l’area addominale. Ma continuo ad avvertire queste fastidiose sensazioni limitate all’area sinistra quasi come prima dell’intervento e comprenderà la difficoltà di convivere con una sostanziale asimmetria di sensazioni (perfetto equilibrio da una parte, congestione e occlusione dall’altra). Non so se è una situazione transitoria e postoperatoria che può avere modificazioni migliorative nel tempo oppure strutturale, e quindi necessitante di nuova incisione TUIL (o altro) dalla parte sinistra per riequilibrare il tutto. Grazie se vorrà esprimere il Suo parere in merito.

Gent.mo, potrebbe effettivamente trattarsi di una situazione transitoria post-operatoria, ma sarebbe utile eseguire dei test neurofisiologici con studio del nervo pudendo per escludere che questi fastidi non siano dovuti ad un infiammazione a carico del nervo con conseguente ipersensibilità/dolore del tratto interessato.

Dott.ssa Stefania Musco, urologo

26 Aprile 2017